
I farmaci anticoagulanti attualmente disponibili per il trattamento prolungato o cronico sono gli antagonisti della vitamina K (warfarin, acenocumarolo). La risposta a questi farmaci è molto variabile da soggetto a soggetto e anche nello stesso paziente può esserci una notevole variabilità legata all’assunzione di altri farmaci, all’introduzione di alimenti ricchi in vitamina K, e persino alle stagioni. Questo fa sì che per garantire il più possibile efficacia antitrombotica e sicurezza in termini di rischio emorragico sia necessario un costante monitoraggio di laboratorio – in media a cadenza mensile – che moduli la posologia allo scopo di mantenere la risposta dell’organismo entro un ambito relativamente ristretto (INR tra 2.0 e 3.5, a seconda dell’indicazione alla terapia anticoagulante).